Associazione Italiana Sommeliers Delegazione di Cremona |
DEGUSTAZIONE:
Porto "Quinta
do Tedo" |
Hotel
"Continental" - Cremona
Siamo
in una bella sala dell'Hotel Continental e stiamo aspettando Vincent Bouchard.
E' un po' ritardo, nel frattempo ci si chiede: Chi è?, Sarà il produttore?
Parlerà italiano?, Perché ha un nome francese?, Arriverà
direttamente dal Portogallo?
Le bottiglie di Porto Vintage, intanto, si stanno ossigenando. Ma eccolo che sta entrando, sul viso un bel sorriso che trasmette simpatia e disponibilità: come si fa a non scusarlo? Il ritardo è dovuto alla linea aerea, arriva da Greve in Chianti dove si è trasferito da qualche anno con la famiglia (che stia cercando di acquistare una tenuta in Toscana e produrre anche chianti?).
Vincent Bouchard è un uomo molto attivo. Deriva da una famiglia produttrice di vino da otto generazioni in Borgogna. La sua formazione avviene proprio nella loro tenuta, la Bouchard Père et Fils, dove suo nonno gli insegnò che per produrre un buon vino bisogna cominciare nel vigneto e il successo dei suoi Porto, equilibrati e vigorosi, è il risultato di quei saggi consigli. Vincent racconta che oggi è anche direttore tecnico e commerciale di alcune delle più prestigiose tonnellerie francesi tra cui CADUS, BILLON, DAMY in Borgogna, LAFITTE e VICARD in Cognac, che esportano barrique in tutto il mondo.
Ci racconta che nel 1978 volò in California dopo aver conosciuto Robert Mondavi durante un suo tour in Borgogna. Qui conosce la donna che diventerà sua moglie anche lei appassionata di vini; insieme hanno acquistato nel 1992 la Quinta do Tedo, 14 ettari di vigneti nel cuore della Valle del Douro tornando così alla vecchia passione e tradizione di famiglia: il vino.
La Quinta do Tedo si trova fra il fiume Douro e il fiume Tedo ed è classificata una Single Quinta paragonata al "Domaine" francese e i suoi vigneti sono tutti di classe "A", la più alta categoria della classificazione dell'Instituto do Vinho do Porto equivalente al "Gran Cru". Inoltre i vigneti sono compresi in una zona delimitata da pietre di granito erette nel 1756 dagli inglesi, che stabilirono il primo disciplinare di produzione, e che indicano la miglior zona: storicamente solo il vino prodotto con uve coltivate in questi terreni era considerato di migliore qualità e poteva essere esportato.
La classificazione
dei vigneti in classe "A" e la delimitazione dei terreni provano la
grande potenzialità e qualità della Quinta do Tedo.
I vigneti
sono divisi in cinque lotti o parcelle e vengono vinificati separatamente; alcuni
hanno anche 50 anni, altri sono stati ripiantati. Le varietà di uve rosse
coltivale sono: tinta roriz simile al tempranillo, tinta cao, touriga francesa
paragonabile al nebbiolo, touriga nacional simile al cabernet sauvignon, tinta
barroca.
La vendemmia delle uve avviene di solito a metà settembre;
la prima per Bouchard è stata nel 1993.
Le uve vengono raccolte a mano, diraspate, e versate, a seconda della loro provenienza, nelle lagares, vasche di granito di circa 100 hl di capacità, e pigiate con i piedi, tutto il giorno e tutta la notte per alcuni giorni, da squadre di operai che si cambiano di turno ogni quattro ore. La pigiatura con i piedi è la più delicata per l'estrazione del colore, dei profumi e dei tannini. E' in base all'annata, alla qualità delle uve, da quale parcella arrivano, da quale stile di porto si vuole produrre, che dipendono la macerazione sulle bucce, il residuo zuccherino per la dolcezza, la quantità di alcol aggiunto per la fortificazione (se l'uva ha un buon grado zuccherino si aggiungerà meno alcol, generalmente è circa un 20%). L'alcool per la fortificazione è acquistato dalla Comunità Europea, oppure è un distillato prodotto in Portogallo.
I vintage che assaggiamo stasera fanno una macerazione di 6/7 giorni e quando circa i 2/3 degli zuccheri sono fermentati si fortifica il mosto; sostano 18 mesi in grandi botti di rovere e poi imbottigliati. I porto vintage sono prodotti con uve di una sola buona annata, ma chi vuole produrre il porto vintage deve presentare la richiesta all'Instituto do Vinho do Porto: una commissione verrà alla cantina ad eseguire i dovuti controlli, anche nei vigneti, e assaggi. Ritorna anche l'anno successivo perché deve confrontare se la vendemmia successiva è migliore della precedente e poi dichiara se la quinta può produrre e commercializzare quel porto come vintage. Il porto vintage rappresenta solo il 2% della produzione della Quinta do Tedo.
Altri porto che Bouchard produce sono: Late Bottle Vintage sempre prodotto da uve di una sola annata ma con permanenza in botte per quattro anni e poi imbottigliato, può essere bevuto subito oppure subire un affinamento in bottiglia di qualche anno. Il porto Colheita sempre prodotto con uve di una sola annata ma con invecchiamento in botte di almeno sette anni. Il porto Tawny è un assemblaggio di vini di diverse annate che viene imbottigliato dopo 6/7 anni, esistono anche dei tawny con permanenza in botte di 10-20-30 anni. Il porto Ruby è la tipologia più semplice, è un assemblaggio imbottigliato dopo 3/4 anni di invecchiamento in botte.
Il Porto Vintage 1995 deriva da un 50% di selezione. Al naso rilascia intense note di frutta matura e frutta secca combinate elegantemente con sentori di spezie, di cacao, di tabacco. In bocca ha una dolcezza in giusta dose perfettamente equilibrata con una buona acidità e tannini eleganti, una lunga persistenza. Lo si abbina al cioccolato, al dessert, ai formaggi stagionati, ma anche, secondo Bouchard, a carni meglio se grasse, selvaggina, brasati e carni alla griglia.
Il Porto Vintage 1997 è una selezione di tre vigneti. E' un porto con profumi floreali di rosa canina, frutta essiccata come fichi, prugna, uva passa, sentori di spezie quali cannella, chiodi di garofano, vaniglia, note di cioccolato e tabacco. In bocca è dolce ed equilibrato da una buona freschezza, tannini morbidi ed un buon corpo. E' un porto che promette un buon invecchiamento.
Il Porto Vintage 1999 anche se non è al pari del 1997, è comunque un buon porto. Un bouquet complesso di profumi di frutta rossa matura con sentori di spezie e tabacco, delicati i tannini e buona la freschezza. Si può bere ora ma sarebbe meglio aspettare qualche anno.
Il Porto Vintage 2000 è un porto giovane, ricco di aromi fruttati di ribes e prugna con sentori balsamici di menta, di caffè di cioccolato e una nota di legno. Un porto simile al grande 1997 ed anche questo è destinato ad un lungo invecchiamento in bottiglia.
Ringraziamo Vincent Bouchard e Andrea Bolis, rappresentante della distribuzione in Italia dei porto della Quinta do Tedo che ha partecipato alla serata e fatto da interprete.
Ringraziamo la nostra delegata Delfina Piana che con le iniziative da lei organizzate ci regala sempre grandi emozioni e ci dà la possibilità di assaggiare dei grandi vini, peccato che questa sera il suo impegno non è stato giustamente ricompensato perché purtroppo eravamo in pochi ad applaudire Vincente Bouchard.
Daniela Guaragni