Associazione Italiana Sommeliers Delegazione di Cremona |
Una serata con MACULAN28 Novembre 2003 |
Hotel
Ponte di Rialto - Crema
Il curriculum del sig. Maculan è comune ad altri viticoltori italiani, ma la simpatia e la schiettezza lo rendono un vero personaggio!
Le sue vicende partono dal diploma alla scuola enologica cui fanno seguito i primi esperimenti di vinificazione nell'azienda di famiglia e i viaggi-studio in Francia.
Nel 1976 inizia la produzione di vino novello, come Gaja e Antinori. Nel 1977 ottiene i primi successi con il Torcolato. Nel 1979 fa fermentare, per primo in Italia, un vino bianco in barriques.
Tutte le conoscenze acquisite, dentro e fuori la scuola, lo portano alla ricerca della produzione di qualità già a partire dalla vigna: nell' 83 passa ad una densità d'impianto di 10.000 ceppi/H, la potatura si fa "feroce", così come il diradamento dei grappoli e la concimazione inizia a seguire selezionati criteri biologici.
Una qualità che sfrutta al meglio le potenzialità del terroir delle colline moreniche e del loro terreno magro. Qui la vite entra in competizione quasi spontaneamente per dare il meglio di sé.
Anche la contingenza temporale ha giocato a favore del sig. Maculan: agli inizi degli anni '80 il Picolit viene lanciato da Veronelli sulle tavole mondiali, aprendo così un varco anche per altri vini da dessert italiani, come il Torcolato; i Francesi si accorgono di lui al Winexport del 1980.
La strada oramai è aperta. Il 1983, poi, è l'anno della muffa, quella
nobile, come a Chateau d'Yquem!
I vini in degustazione erano:
"Breganze di Breganze", vendemmia 2001, un buon vino bianco (Chardonnay e Sauvignon), affinato esclusivamente in acciaio e con un ottimo rapporto qualità/prezzo (€ 10,00 in enoteca - € 4.70 + iva in cantina). Fruttato ed esotico, simile ai friulani.
"Breganze Chardonnay Ferrata", vendemmia 2000, dal colore più maturo e dal bouquet più ampio, con qualche nota speziata e di burro di nocciola; prodotto al 50 % con criomacerazione e al 50 % con pressatura soffice. Lungo in bocca, pieno ed alcolico, ma anche morbido ed abbastanza asciutto.
"Brentino", vendemmia 2000, un buon rosso a base di 45 % Merlot e 55%
Cabernet Sauvignon con un corretto rapporto qualità/prezzo (€ 12,00
in enoteca - € 5,75 + iva in cantina). Fruttato e speziato.
"Breganze Fratta", vendemmia 2000, 46 % Merlot e 54 % Cabernet Sauvignon con 14,5° vol. : una riserva affinata per 18 mesi in barriques e con un gradevolissimo sentore di susina stramatura. Un'ottima bottiglia, pluripremiata e di prezzo adeguato.
"Acini Nobili", vendemmia 1999, da uve Vespaiola al 100 %. La sua buona acidità regge tutto lo zucchero residuo che dà vita a complessi sentori di frutta candita (cedro e arancia), d'uva passa e di pasta lievitata: un vino semplicemente indimenticabile, ma per una bottiglia da 75 cl a € 50,00 (+ iva in cantina) ne vale veramente la pena!
Silvia
Mancini
SOMMELIER
A.I.S. CREMONA