Associazione Italiana Sommeliers
Delegazione di Cremona

DEGUSTAZIONE:


DAL GRANDE METAFISICO GIORGIO DE CHIRICO

ALLE GRANDI BOLLICINE DI FRANCIA

27 aprile 2004

Ristorante "Aquila Nera" - Palazzo Trecchi - Cremona

Palazzo Trecchi, nella luce crepuscolare, quando accediamo alle sale dell'esposizione, è uno splendore. Si tinge dei colori caldi della sera accarezzato da una tiepida aria primaverile. Giorgio De Chirico ci accoglie con le sue sculture e con i suoi quadri. È sempre un'emozione poter apprezzare accompagnati o meglio condotti per mano da un esperta guida, la suggestione e la bellezza di queste opere. Lo sguardo attento e curioso si ferma su una statua, si posa su un quadro, ritrova in uno i motivi dell'altro. Ma aldilà delle importanti opere presenti, alcune delle quali famosissime, lo sguardo sale al cielo o meglio ai soffitti. Alcuni di questi sono autentici capolavori che lasciano senza fiato, per la loro bellezza. Al termine di questo affascinante percorso lasciamo questa personalità di spicco nel panorama artistico del secolo scorso, questo personaggio principe delle arti figurative e passiamo ad un altro "protagonista" figlio di un'arte altrettanto antica e certamente non meno nobile, che nel suo campo non è solamente principe, ma addirittura re: lo champagne.
Ai tavoli del Ristorante "Aquila Nera" di Cremona, pochi fortunati, i più solleciti nel prenotarsi, hanno partecipato a quello che, a buon diritto, possiamo definire l'evento clou della stagione, organizzato dalla delegazione di Cremona dell'Associazione Italiana Sommeliers. Poter degustare uno champagne di questo livello è già di per sè un momento mistico. Due, è qualcosa di straordinario. Poterne degustare, come nel nostro caso, cinque, è un'occasione unica che nessun aggettivo per quanto enfatico ed altisonante può adeguatamente descrivere. I nomi di questi grandi millesimati solo a pronunciarli fanno venire i brividi: di piacere, ovviamente. Sono tutti prodotti forniti direttamente dalla casa madre ed in commercio da circa sei mesi. Le condizioni sono quindi ottimali.

CRISTAL 1996 LOUIS ROEDERER: cuvée creata nel 1876 da Louis Roederer figlio per lo Zar Alessandro II. Pinot nero e chardonnay in parti uguali nella ormai classica bottiglia trasparente a fondo piatto;
  
DOM PERIGNON 1995 MOËT ET CHANDON: Moët et Chandon significa circa 546 ettari di terreno vitato e 21 milioni di bottiglie e Dom Perignon è la sua punta di diamante, al vertice delle vendite soprattutto per la qualità costante del prodotto (chardonnay e pinot nero);
  
GRAND ANNÉE 1995 BOLLINGER: Casa fondata nel 1829 ha un impronta tradizionale e i suoi prodotti, che si distinguono per longevità, sono prevalentemente a base di pinot nero;
  
POL ROGER 1995 CUVÉE SIR WINSTON CHURCHILL: Questa cuvée è in produzione dal 1984 e rispecchia le caratteristiche di quel prodotto tanto amato dallo statista inglese. Dal 1965, anno della morte di Churchill le bottiglie della casa esportate in Inghilterra, in omaggio a questo sue fedele e famoso cliente, sono listate a lutto. Champagne molto longevo a base prevalentemente di pinot nero;
  
KRUG MILLESIMO 1988: È l'unica " maison " che fa fermentare tutti i suoi vini in botti di rovere. Nasce così uno champagne molto complesso, longevo e ben identificabile.

Mamma mia!!!!!

Questi "vini", come suggerisce Luca Bandirali, che ci ha guidato nella degustazione, sono vini di grande struttura con residui secchi molto alti e grande complessità e vanno approcciati come dei grandi vini rossi. Sono rimasti sui lieviti per anni e il degorgément è avvenuto nel 2003. Alcuni di questi prodotti hanno una longevità anche di 25 anni.
Sono serviti ad una temperatura leggermente più fredda del necessario per garantire le migliori condizioni per la degustazione.

Il prezioso liquido scivola dalla prima bottiglia, con la sua frizzante allegria, nei nostri bicchieri da degustazione e già agli occhi si presenta uno spettacolo straordinario. Un bel giallo dorato e brillante, con un perlage da manuale. Le bollicine sono fini, finissime, molto persistenti e numerose, se è vero che ancora dopo alcuni minuti che il prezioso nettare è nei nostri bicchieri, una leggera spuma continua a formarsi.
Mamma mia!!!!!
Al naso è stupefacente. Anche chi non ha un gran naso, non fatica a ritrovare i profumi. Sono tutti lì, eccellenti, intensi, netti, decisi, ben riconoscibili: note tostate, di vaniglia e speziate, note fragranti e di lieviti, note floreali.
Mamma mia!!!!!
E infine il momento tanto atteso. Il biondo liquido, setoso e vellutato, inizia a scivolare sul palato, si attorciglia intorno alla lingua facendoci apprezzare la sua grandissima freschezza, il corpo, la struttura, la sua bella sapidità e la grande persistenza aromatica che resta lì, imperturbabile, ancora molti secondi dopo che tanta meraviglia e stata deglutita.
Mamma mia!!!!! E siamo solo al primo vino.

Il secondo champagne si presenta molto diverso dal primo già dal colore: un giallo paglierino con riflessi dorati. Il meglio di sè lo offre dal punto di vista gustativo: una PAI esplosiva, bellissime note fruttate e grandissima freschezza, buona sapidità e spiccate note minerali.

Si cambia ancora con il terzo prodotto, freschissimo e ancora un po' chiuso. La presenza del legno è gentile e non invadente. Fine ed elegante con un perlage strepitoso e finissimo come peraltro sarà riscontrato per tutti i prodotti in degustazione. Al naso note speziate, di fiori di acacia, di agrumi freschi. In bocca grandissima freschezza e accentuata sapidità. Ottima la PAI in un contesto di grande equilibrio. Spiccate e ben riconoscibili le note di frutta esotica.

Con il quarto champagne sembra di trovarsi di fronte ad un grande vino rosso. Bellissimo, grandioso. Profumi dirompenti di frutta fresca, spezie, una leggera nota alcolica e pungente, note tostate e di vaniglia. Si presenta al palato leggermente astringente, freschissimo, quasi un po' ruvido, sapido. Un grandissimo champagne con enormi potenzialità future.

Perché smentirsi. Infatti il quinto champagne non si smentisce. Un impatto olfattivo "pazzesco", frutta freschissima, grande acidità, una spina dorsale "tostissima". Si riconoscono vaniglia, chiodi di garofano, spezie. In bocca si presenta un po' duro, con una leggera sensazione amarognola. Grandi la PAI, la sapidità e la freschezza di questo millesimo ancora molto giovane e un po' ruvido.

MAMMA MIA!!!!!!!!!!!!!!!

Sveliamo alla fine di questa degustazione cieca la sequenza dei vini. Il primo era "DOM PERIGNON 1995 MOËT ET CHANDON", il secondo "CRISTAL 1996 LOUIS ROEDERER", il terzo "POL ROGER 1995 CUVÉE SIR WINSTON CHURCHILL", il quarto "GRANDE ANNÉE 1995 BOLLINGER" e il quinto "KRUG MILLESIMO 1988".

Alla fine è stata stilata una classifica, ma aldilà del posizionamento ottenuto dalla varie cuvée, resterà nei presenti il ricordo di questa serata che Luca Bandirali ha, a buon diritto definito "magica".
Magica anche per le prelibatezze che sono uscite dalla cucina di Paolo Finocchio: Terrina di salmone e finocchi gelatinata, Timballo di riso nero selvatico con punte di asparagi, Ratatouille di verdure su un fondo di crema di patate, scalogno ed erbe aromatiche.

Che dire di più?

Mamma mia!!!!!!!!!!!!!!!!

Sì, la classifica:

1° "Krug Millesimo 1988"
2° "Grande Année 1995 Bollinger"
3° "Dom Perignon 1995 Moët et Chandon"
4° "Cristal 1996 Louis Roederer"
5° "Pol Roger 1995 Cuvée Sir Winston Churchill"

À la prochaine fois.

Marco Morlotti

 


 

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