La storia

Già conosciuto in epoca etrusca e successivamente in epoca romana con il toponimo "Fons Rutolae" e "Fons Rutilant" fu considerato come punto di sosta e ristoro per chi viaggiava tra Firenze e Siena.

Qui Ottone III° Imperatore del Sacro Romano Impero, nel 998 dispose con atto rogato i possessi della Chiesa aretina nel Comitato senese.

Atto rogato di Ottone III - Fonterutoli 20 giugno 998 - "Data XII kalendas iulii, anno dominicae incarnationis DCCCCXCVIII, indictione XI, anno tercii Ottonis regni XV, imperii III. Actum in Fonte Rutuli, feliciter."

 

Sempre a Fonterutoli nel 1202 e 1208 furono firmati i trattati di pace che definirono la storica assegnazione del Chianti al territorio della Repubblica Fiorentina.

A questo proposito esiste una leggenda popolare secondo la quale nei primi anni del XIII secolo i Podestà di Firenze e Siena, stanchi della perenne guerra chiantigiana, decisero di affidare la definizione dei confini ad una corsa di due cavalieri, partiti al primo canto del gallo uno da Firenze e l'altro da Siena.

Nel punto di incontro sarebbe stato fissato il confine. I Fiorentini scelsero un galletto nero, magro e affamato che cantava in continuazione per la fame. Il mattino della gara il galletto fiorentino lanciò il suo chicchirichì ben prima dell'alba, consentendo al cavaliere fiorentino di partire con grande vantaggio. Tant'è che l'incontro avvenne in vista di Siena, nei pressi del Castello di Fonterutoli.

Leggenda o storia, Firenze portò il proprio confine a Fonterutoli sulla linea di Castellina, Radda e Gaiole e costituì la Lega Militare e Amministrativa del Chianti che assunse il Gallo Nero come emblema.

La storia della Famiglia Mazzei


     

 

L'azienda

Proprietà della famiglia Mazzei fin dal 1435, Fonterutoli conserva ancora oggi il suo aspetto originario di tranquillo borgo di campagna, composto da poche case, dalla chiesa di San Miniato e dalla villa, costruita alla fine del 1500 al posto del castello fortificato.

L'azienda oggi copre una superficie complessiva di 470 ettari, di cui 69 di vigneti specializzati articolati in quattro zone: Fonterutoli, Siepi, Badiola e Belvedere, poste tra i 230 e i 500 metri sul livello del mare con esposizioni a sud e sud-ovest.

La struttura del terreno nasce dal disfacimento di rocce di alberese e di arenaria ed è ricchissima di scheletro sassoso tanto che quello di Fonterutoli viene spesso chiamato "il vino dei sassi".

Da qui la scelta di una coltivazione rispettosa dell'ambiente e di una produzione inferiore ai 40 hl per ettaro, a garanzia di una qualità e personalità sempre molto elevata e riconoscibile.

L'ottima esposizione dei vigneti, le condizioni pedologiche e microclimatiche eccezionali e la densità di viti, portate progressivamente a oltre 6000 piante per ettaro, consentono di esprimere nei vini complessità, eleganza e potenza.

In particolareil Sangiovese, originato da opportune selezioni massali e clonali, trova nelle quattro zone di produzione, l'ambiente ideale per esprimere il suo potenziale qualitativo: grandi profumi ed eleganza nelle zone più alte (Fonterutoli e Badiola), struttura e potenza in quelle più basse di Siepi e Belvedere.

Tutte le principali operazioni colturali - potatura, legatura, sfogliatura, diradamento dei grappoli - vengono eseguite manualmente. Anche la vendemmia è fatta completamente a mano, in tempi diversi per ogni appezzamento, perchè sia garantito l'arrivo in cantina di uve con un grado di maturazione ottimale.

L'uso in vinificazione di speciali vasche d'acciaio troncoconiche consente attraverso le follature, di ottenere un'eccezionale estrazione di colore, con tannini estremamente dolci e fini ed il mantenimento di tutte le componenti aromatiche.

Una volta terminata la prima fermentazione, i vini vengono portati a maturare in piccoli fusti di rovere nelle cantine che si trovano all'interno del borgo, dove completano la fermentazione malolattica.

Tutte le fasi, dalla vinificazione alla maturazione nel legno, avvengono separatamente per singolo vigneto e varietà, in modo da garantire il più ampio spettro di caratterizzazioni.

Poco dopo l'assemblaggio i vini vengono messi in bottiglia, dove riposano alcuni mesi prima di essere destinati a tutti i più importanti mercati del mondo.

La personalità dei vini del Castello di Fonterutoli si è perfezionata negli anni grazie ad una ricerca e ad un'innovazione continue in armonia con la cultura, la storia ed il bagaglio di esperienza tecnica dell'azienda.

Da non trascurare il patrimonio olivicolo, che consta di ca. 3000 piante delle varietà frantoio, leccino e moraiolo, da cui nasce l'Olio Extra-vergine di Oliva Chianti Classico DOP del Castello di Fonterutoli, straordinario per la sua finezza e personalità.

A Fonterutoli inoltre Carla Mazzei coltiva con dedizione la Lavanda, dalla cui essenza origina un'interessante linea di prodotti cosmetici, che porta il suo nome.

Quella di Fonterutoli è un'azienda articolata, complessa ma di grande carattere e tradizione, considerata una tra le più importanti del Chianti Classico e d'Italia e tuttavia sempre proiettata in avanti alla ricerca di nuove frontiere qualitative.

Per la sua localizzazione, Fonterutoli rappresenta inoltre un punto di partenza ideale per itinerari turistico-culturali nel Chianti più autentico.

 

 

 

     
     
 
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