Associazione Italiana Sommeliers
Delegazione di Cremona

Gita nelle Marche

23, 24 e 25 maggio 2004

Marche: "Alla scoperta del Verdicchio".

La regione che abbiamo visitato quest'anno è l'unica regione al plurale dell'Italia quasi a sottolineare la varietà dei paesaggi che presenta: un'alta catena montuosa che scende da nord a sud lungo il confine con l'Umbria e una serie di colline più dolci che si staccano dalla catena appenninica e con direzione ovest-est digradano verso il mare, attraversate da numerosi fiumi e sfumano in una stretta fascia costiera pianeggiante.

In questa regione vi ha sede il museo internazionale delle etichette e il museo della carta e della filigrana, è il regno di Merloni Elettrodomestici, Castelfidardo e' la capitale delle fisarmoniche, questa regione ha dato i natali a Raffaello, Gioacchino Rossini, Giacomo Leopardi e… al verdicchio; sì, meta della nostra gita è stata la Regione Marche.

Il verdicchio è un vitigno autoctono, originario delle Marche: è stato trovato un atto notarile che lo conferma, e da qui è emigrato e trapiantato successivamente in altre regioni (la garganega deriva dal verdicchio). Il verdicchio è un vino dal colore paglierino coi riflessi verdolini (da qui il nome del vitigno), dal profumo delicato al pari di alcuni vitigni aromatici e dal gusto gradevolmente amarognolo che si abbina con i piatti di pesce della cucina locale. E' stato commercializzato inizialmente nella classica bottiglia a forma di anfora ed ha fatto la fortuna delle Marche. Questo vitigno viene coltivato in gran parte nella zona dei Castelli di Jesi, sulle morbide colline attorno alla vallata di Jesi attraversata dal fiume Esino, e nella zona più ristretta di Matelica nell'alta Valle Esina. In queste due zone coesistono le condizioni ottimali per quanto riguarda terreno e microclima e fanno sì che il verdicchio dia il meglio di sè soltanto qui, mentre perde vigore se coltivato altrove. Già all'interno di queste due zone si verificano delle diversità determinate dalla natura del terreno (i terreni a destra dell'Esino sono più acidi e quelli a sinistra sono più calcarei) e del clima. La zona dei Castelli di Jesi gode degli influssi benefici del mare Adriatico essendo colline che scendono perpendicolari al mare ed ha un clima più temperato e una costante ventilazione che tiene pulita dalle muffe i vigneti. La zona di Matelica, più interna, a ridosso del confine con l'Umbria, scende parallela al mare ed è al riparo degli influssi marini essendo una vallata chusa tra i Monti Sibillini e Monte Catria.

Immaginiamo un pettine: le vallate che scendono perpendicolari al mare sono i denti, la valle dell'Esino, parallela al mare, è il manico di questo pettine. Il clima qui è continentale con inverni freddi ed estati calde e forti escursioni termiche notte e giorno e gode del sole del 43° parallelo che permette una buona maturazione. La vite risponde a queste condizioni climatiche riducendo la produzione (pochi germogli per il freddo) a vantaggio della fase maturativa: il risultato finale è un'uva ricca di estratto, di profumi, di zucchero e polifenoli che nel vino si traducono in maggior corpo e maggior capacità all'invecchiamento.

In conclusione il Verdicchio dei Castelli di Jesi ha profumi più delicati e gusto più sapido, il Verdicchio di Matelica ha aromi più intensi e sapore più ricco e corposo. La produzione del verdicchio dei Castelli di Jesi supera i 300.000 hl. ed è stata riconosciuta DOC nel 1968, il disciplinare prevede le seguenti tipologie: Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio dei Castelli di Jesi classico, Verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore, Verdicchio dei Castelli di Jesi classico riserva, Verdicchio dei Castelli di Jesi riserva, Verdicchio dei Castelli di Jesi spumante, Verdicchio dei Castelli di Jesi passito. La produzione del verdicchio di Matelica è circa 30.000 hl., è DOC un'anno prima dei Castelli (1967) e viene prodotto nelle seguenti versioni: Verdicchio di Matelica, Verdicchio di Matelica riserva, Verdicchio di Matelica spumante, Verdicchio di Matelica passito.

Nel 1991 per dare un maggior impulso alla produzione qualitativa e promuoverla presso i consumatori, alcune aziende si sono unite per creare l'ASSIVIP (Associazione Interprovinciale Produttori Vini Pregiati) a cui aderiscono 38 aziende produttrici di verdicchio ed e' grazie a quest'Associazione che la nostra delegata ha avuto i contatti per organizzare il nostro tour. Approfittiamo di questo spazio per ringraziare il Presidente ASSIVIP Giancarlo Rossi che ci ha aiutati nei contatti e anche omaggiati di una bottiglia ciascuno. Ultima cosa da ricordare prima di passare più specificatamente al nostro viaggio è che non c'è solo il verdicchio a tenere alta la bandiera delle Marche, ma anche alcuni rossi tra cui la DOC Rosso Conero ottenuta essenzialmente da uve montepulciano e che dalla vendemmia 2004 sarà DOCG.

Siamo arrivati a Jesi all'albergo Federico II accolti dal segretario AIS Marche sig. Giannetto che molto professionalmente e gentilmente ci ha accompagnati per tutto il tour; ringraziamo anche Giannetto per la sua disponibilità, preparazione e cortesia.

  
 
  

 


La prima visita è stata all'Enoteca Regionale, in un palazzo quattrocentesco nel centro storico di Jesi. La gestione dell'Enoteca e' affidata all'ASSIVIP e oltre a degustare vini marchigiani ci sono degustazioni di oli, formaggi, salumi, si organizzano incontri enogastronomici e corsi per sommeliers.

I vini degustati:


 

La sera siamo stati a cena a Montecarotto al Ristorante "Le Busche": una stella Michelin dal 2004. Il ristorante è stato recuperato in una cascina ristrutturata, è rustico, accogliente e raffinato. La specialità in cucina è pesce di mare.

Il nostro menù:

 


 

Il giorno dopo arrivo a Matelica e incontro col Sindaco che ci ha accompagnati all'Enoteca Comunale di Matelica dove oltre ai vini si trovano prodotti gastronomici tipici (da ricordare il miele millefiori, il salame ciauscolo e il salame tipo Fabriano). Molto interessante, all'interno dell'enoteca, il laboratorio di centro analisi sensoriale con sistemi computerizzati e dotato delle più moderne tecnologie multimediali dove si possono effettuare e certificare: test di determinazione qualità dei prodotti, test di determinazione tipicità territoriale, test di discriminazione qualitativa , test di descrizione quantitativa, analisi e ricerche di mercato.

Sempre a Matelica visita alla Cantina Sociale Belisario, una delle più grandi per la produzione del vino verdicchio di Matelica DOC. L'enologo ci ha accompagnati nei vigneti e descritto la produzione: l'Azienda è nata nel 1971 e conta circa 250 ha. di vigneti tutti vicini alla cantina a una distanza massima di 15 minuti. Produce due marchi: Poggio Alle Rondini rivolto alla grande distribuzione e produzione di vini sfusi per il consumo familiare, Belisario dedicato invece alla ristorazione ed enoteche con vini selezionati.

 


 

A pranzo siamo stati alla Villa del Marchese del Grillo a Fabriano.
La villa, immersa in 3 ha. di parco, è stata costruita nel 1771 dallo stesso Marchese Onofrio e dal 1987 è di proprietà della famiglia D'Alesio che l'ha trasformata in un complesso turistico: dispone di 20 camere di cui 6 suite, e di ampie ed eleganti sale per convivi ricavate dalle vecchie cantine. Lo chef presenta piatti della cucina territoriale, la carta dei vini offre un'ampia scelta di etichette e un sommelier consiglia nelle scelte.

Il nostro menù:



Il pomeriggio visita alla Cantina Umani Ronchi con sede a Osimo di proprietà della Famiglia Bianchi Bernetti. Producono tre cru di Rosso Conero: Cumaro, San Lorenzo e Serrano. Il 70% delle vendite sono rivolte all'estero. Abbiamo assaggiato un Cumaro del 1999 100% Montepulciano e un Pelago (cabernet montepulciano merlot).

 


 

A Osimo abbiamo fatto visita anche al Pastificio Latini con sopralluogo nei suoi campi di grano dove i coniugi Latini stanno sperimentando nuove tecniche di colture e un'attenta selezione per ottenere il massimo dell'eccellenza organolettica. Questa Azienda per la trafilatura usa le trafile in bronzo ed è proprio in base al materiale adottato che si determina la qualità della pasta. Le paste di minor costo vengono prodotte con l'utilizzo di trafile in teflon adatte a produrre in grande quantità, ma come risultato danno una pasta più liscia e compatta che ha minore capacità di assorbire il condimento. Per le paste artigianali e più costose vengono utilizzate trafile in bronzo: queste non consentono una grande velocità di produzione della pasta, ma determinano una ruvidità ed una porosità superiori e quindi una maggiore capacità di assorbire i condimenti.

 



Ultima azienda di questa seconda giornata di gita è l'Azienda Moroder situata a Montacuto frazione di Ancona nel cuore del parco naturale del Conero. E' di proprietà della famiglia Moroder dall'inizio dell'800 con 46 ha. di terreno collinare di cui 26 ha coltivato a vigneto selezionato e il rimanente coltivato a prodotti ortofrutticoli. Bellissima la cantina originale del fine 700 scavata nella grotta di tufo, nata come neviera oggi ospita le barriques dove il vino matura in condizioni ottimali di temperatura e umidità.

I coniugi Moroder hanno rivolto la produzione verso un alto livello qualitativo del vino e hanno anche cercato di promuovere la tipicità della cucina marchigiana creando l'Agriturismo Aion, ed è qui che ci siamo fermati a cenare. La cena è stata semplice e con una cucina legata alle tradizioni rustiche marchigiane basata sull'alta qualità dei prodotti coltivati e degli animali allevati nell'Azienda.

I vini assaggiati sono stati:

 

 


 

Siamo al terzo e ultimo giorno della nostra gita e iniziamo con la visita all'Azienda Colonnara con sede a Cupramontana. L'azienda è nata nel 1959 per iniziativa di 19 agricoltori diventati oggi 190 con circa 260 ha. di vigneti a 450 m di altitudine. Una particolarità di questa cantina è la Torre Vinaria: 53 vasche suddivise su tre piani che però non è più usata. La cantina ha acquistato un monastero da ristrutturare situato a poca distanza dall'Azienda destinata a centro degustazione e ristorante.

I vini degustati sono stati:

Filosofia di questa Azienda è la rivalutazione della tipicità del vitigno verdicchio, produrre un vino leale, sincero, evitando la maturazione in legno.

 
 

 


 

Ultima azienda visitata è Vallerosa-Bonci sempre a Cupramontana di proprietà della Famiglia Bonci. L'Azienda possiede 35 ha. di vigneti selezionati per la produzione di verdicchio Castelli di Jesi classico e Rosso Piceno ad un'altezza media di 450 m. s.l.m. . E' possibile visitare anche il museo di famiglia dove sono esposti attrezzi usati nel passato per fare il vino e per il lavoro in campagna. I vini di maggior risalto sono il verdicchio Castelli di Jesi classico superiore San Michele e le Case, il verdicchio Castelli di Jesi passito Rojano, gli spumanti Bonci Brut e Bonci Brut Metodo Classico che abbiamo degustati.



Ultima tappa del nostro tour il Ristorante Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni sul lungomare di Senigallia. Cedroni fa parte dell'Associazione Giovani Cuochi d'Europa e la sua cucina è incentrata sul pesce, nel suo ristorante si può degustare un menù tradizionale e un menù creativo, noi abbiamo scelto quest'ultimo: una cucina innovativa e sperimentale col susci all'italiana: singolari creazioni che rispetto al sushi giapponese (pesce crudo con soia e wasabi) sono condite secondo la tradizione mediterranea con olio, aceto balsamico, erbe aromatiche. Moreno Cedroni è titolare anche del "Clandestino Susci Bar" in riva al mare a Portonovo, dell'"Officina" laboratorio dove Cedroni prepara prodotti d'eccellenza che si possono acquistare da "Aniko'" la salumeria del pesce a Senigallia sempre di proprietà di Cedroni.

 
 

Il menù:

  • Americano solido
  • Gelato al parmigiano di Ferran Adria
  • La scatoletta
  • Sushi & susci….spigola, spada, tonno e pannocchia

con Garofoli Metodo Classico Brut riserva 1996

  
  • Quattro cucchiai… alice, baccala', tonno e seppia
  • Frittatina ai frutti di mare

con Verdicchio Castelli di Jesi classico riserva Vigna Delle Oche Fattoria San Lorenzo

 
  
  • Fusilli latini con vongole veraci zucca gialla e dadi di fegato grasso d'oca
  • Bocconcini di rombo fritti e salsa giardiniera

con Garofoli Verdicchio Castelli di Jesi classico riserva Podium (magnum)

  
  • Pecorino di fossa con marmellata di arance sanguinelle
  • Tartufino con fegato grasso e marmellata di mandarini tardivi
  • Cioccolato riccio di mare olio alle clementine
  • Il diplomatico, gommosa all'alchermes, sorbetto al the' al bergamotto

con Umani Ronchi IGT Marche Bianco Maximo Sauvignon Botrytis Cinerea

 

Ringraziamo la nostra delegata Delfina per la bellissima gita e fiduciosi aspettiamo che organizzi quella del 2005.

Grazie Delfi.

Daniela Guaragni (Sommelier Professionista)

 

 


 

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